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Racconti di Vittoria 1995

Antonietta De Lillo

Regia: Antonietta De Lillo
Soggetto: da Scannasurice di Enzo Moscato e da In alto a sinistra di Erri De Luca
Sceneggiatura: Antonietta De Lilla, Filippo Pichi
Fotografia: Cesare Accetta
Montaggio: Giogiò Franchini
Musica: Fred Frith, Harold Budd, Walter Fahndrich
Suono: Giuseppe Napoli
Scenografia: Tata Barbalato, Paola Bizzarri
Interpreti: Enzo Moscato, Enzo De Caro, Vittoria Belcastro
Produttore associato: Megaris Napoli
Produttore: Donatella Botti, Antonietta De Lillo
Produzione: Angio Film Roma - Bianca Film Roma
Origine: Italia, 1995, colore, 75'

Una conversazione con Enzo Moscato fa da collante tra le varie parti di cui è composto il lavoro. I segmenti dell'intervista trasmettono in maniera emblematica il nucleo dell'atteggiamento collettivo verso la morte: rifiuto, ma anche spiragli di coraggio, ricerca di consapevolezza. Pazzi d'amore, scritto e interpretato dallo stesso Moscato, è una rappresentazione della paura della morte, la paura irrazionale della separazione dall'altro, paura rappresentata dalle figure femminili, dalle madri che incarnano l'amore verso i figli e la vita e che temono di perdere questo sentimento. Nel racconto In alto a sinistra di Erri De Luca, la malattia e poi la morte di un padre consentono di riflettere sull'accettazione dignitosa della morte e su come sia possibile superarla, travalicarla, lasciando un testamento morale in eredità al proprio figlio. Racconti di Vittoria è il ritratto di un'oncologa che vive e lavora in un piccolo paese della Calabria. Una diagnosi di cancro allo stomaco la pone di colpo di fronte ad una morte certa, ineluttabile. La lotta di Vittoria contro la malattia e contro la stessa consapevolezza professionale dell'impossibilità di combattere un simile tumore, ci invita a non essere passivi, rassegnati, ed indica una via d'uscita, una possibilità di risposta che è sempre presente anche nei confronti della morte, come per ogni altro evento naturale.
Racconti di Vittoria ha rappresentato per me, e per tutti coloro che mi hanno seguita nella realizzazione di questo progetto, una strada da percorrere per avvicinarsi ad una realtà che si tenta di esorcizzare, di rimuovere, com'è quella dell'ineluttabilità della nostra fine. Ho messo insieme storie diverse che mostrano i diversi atteggiamenti che scaturiscono dalla grande paura della perdita dell'altro e della propria fine, piccole dichiarazioni che rivelano sia il rifiuto che l'accettazione (non solo passiva) di un fenomeno così inevitabilmente presente nelle nostre esistenze. 

ANTONIETTA DE LILLO
Nata a Napoli nel 1960, lavora dal 1979 al 1982 in qualità di pubblicista fotografa per quotidiani e settimanali nazionali. Laureatasi in spettacolo al D.A.M.S. di Bologna, si trasferisce a Roma dove lavora come assistente operatore in alcune produzioni cinematografiche e televisive.
Nel 1985 esordisce nella regia realizzando, insieme a Giorgio Magliulo, Una casa in bilico, che riceve il Nastro d'Argento Promozionale a
Taormina e la nomination al David di Donatello come migliore opera prima. Nel marzo del 1990, sempre insieme a Giorgio Magliulo, gira
Matilda, che riceve il Premio Speciale della Giuria al Festival del Cinema di Annecy. Nel 1992 realizza Angelo Novi fotografo di scena, documentario premiato al Festival del Cinema di Salerno, cui fa seguito il documentario Promessi Sposi, premiato all'11° Festival Internazionale di Torino, e nel 1994 il videoritratto La notte americana del dottor Lucio Fulci.
Nel 1995 firma la regia di Ogni sedia ha il suo rumore. Ritratto
di Alda Merini, presentato al Festival di Locarno, e di Racconti di Vittoria, visto al Festival di Venezia 1995, nella sezione "Finestra sulle immagini".