
Diario senza date 1995
Roberto AndòNarrazione e storia, fiction in forma di diario e testimonianze reali che tentano di raccontare "l'irraccontabile" Palermo. Diario senza date cerca di restituire, attraverso tre vicende calate nella vita della città , e le voci "vere" della stessa, l' identità di un luogo che si configura come " la frontiera di fine millennio. Uno scenario vuoto e, al tempo stesso, un luogo comune". Un regista tedesco sceso in Sicilia sulle tracce dell 'autore di un disperato diario giuntogli da Palermo diversi anni prima, il diario dello psicanalista di una giovane donna afflitta da gelido, disincantato disagio esistenziale, il diario di un matto, offrono l' intreccio da cui emergono le
macerie materiali e morali della città e il suo male di vivere.Scrivere un diario significa raccontarsi e per raccontarsi bisogna appartenersi: ma questa è una città in cui le persone finiscono per non appartenersi più fino in fondo.
...A Palermo un uomo si trova sempre di fronte a scelte drammatiche. È il luogo della verità dinanzi a se stessi. Un luogo di scelte, di etica. E di morte. Roberto Scarpinato, magistrato, da Diario senza date.
Regia e soggetto: Roberto Andò
Sceneggiatura: Roberto Andò e Salvatore Marcarelli
Fotografia: Roberto Meddi
Montaggio: Gino Pinetti
Musica: Gianni Gebbia
Interpreti: Bruno Ganz, Lorenza Indovina, Moni Ovadia, Franco Scaldati, Gaspare Cuciniella, Adriano Giammanco, Sandro Dieli, Melino Imparato, Antonio Catanzaro, Alexandre Velia, Giulia Andò, Francesco Calogero
Testimonianze: Francesco Rosi, Leonardo Sciascia, Lucio Piccolo, Vincenzo Consolo, Gianni Riotta, Michele Perriera, Erminio Amelio, Ignazio De Francisci, Roberto Scarpinato
Produttori: Giovanni Massa, Stefano Patrizi
Produzione: C.L.C.T (Palermo), New Ways (Milano), Provincia Regionale di Palermo
Origine: Italia, 1995, b/ n e colore, 90
ROBERTO ANDÒ
Nato a Palermo l'11 gennaio 1959, intraprende gli studi filosofici e incontra Francesco Rosi, di cui sarà assistente in Cristo si è fermato ad Eboli e Dimenticare Palermo. Collabora con Federico Fellini in E la nave va... , quindi con Michael Cimino e Francis Ford Coppola. Nel 1986 mette in scena La foresta - radice - labirinto, da un inedito di Italo Calvino, con le musiche di Francesco Pennisi e le scene e gli automi di Renato Guttuso. Nel 1989 Dialoghi, riscrittura per il teatro da Jean Genet e Tahar Ben Jelloun. La sabbia e il sonno spettacolo "musicato" da Berio e Bennici, debutta a Palermo e viene replicato all'Opera Garnier di Parigi.
Le esequie della luna, narrazione fantastica da Lucio Piccolo, debutta a Gibellina nel 1991, e testo e musica ricevono il Premio SIAE per la Lirica nel 1992. Dal 1991 è consulente per le attività culturali della Fondazione Orestiadi di Gibellina, e ne cura il settore Cinema e Teatro. Per l'edizione del 1992 ha collaborato alla drammaturgia di Metamorfosi di una melodia di Amos Gitai, con Hanna Schygulla,
Enrico Lo Verso, Samuel Fuller e musiche di Simon Stockhausen. Nel 1990 ha curato la regia di Per filo e per segno, un documentario di Eco, Cirio, Pasqualino e musiche di Luciano Berio, per il D.S.E. della RAI. Nel 1991 ha realizzato Almonte, racconto di un cammino e nel 1993 la Biennale di Venezia gli affida la regia dell'opera di Luis De Pablo La madre invita a corner, diretta fa Guido Guida. Nel 1994 Furio Colombo presenta all'Istituto Italiano di Cultura di New York Robert Wilson, frammenti di una biografia poetica e nella sezione
"Finestra sulle immagini" del Festival di Venezia, il video Conversazioni col diavolo. Sempre nel 1994, al centro di videoarte di Palazzo dei Diamanti di Ferrara, esordisce l'opera Frammenti sull'Apocalisse, menzione speciale al Prix Italia 1994. Nel 1995, nella sezione "Iniziative Speciali" del Festival di Venezia, viene presentato Diario senza date. È autore di un volume sul cinema di Michael Cimino, edito da Novecento.