img

Addio del passato (2000)

di Marco Bellocchio (47')

Regia e Sceneggiatura Marco Bellocchio Fotografia: Pasquale Mari Montaggio: Francesca Calvelli Musiche: Giuseppe Verdi Scenografia e Costumi: Sara Renzi Interpreti: Giovanni Gregagnin (Alfredo), Eleonora Alberici (Violetta), Valeria Ferri (Violetta), Luigi Battistoni, Corrado Casati (maestro del coro) Produzione: Marco Bellocchio, Sergio Pellone per Filmalbatros Distribuzione: Istituto Luce Origine: Italia Genere: documentario Anno: 2002 Durata: 47’ Nato come lavoro di commissione da parte del comune di Piacenza al regista, il bellissimo mediometraggio dedicato dal regista alla Traviata di Verdi si trasforma subito in uno struggente inno d’amore alla sua città natale. L’idea di partenza è molto semplice; presentare le arie più famose dell’opera facendole cantare dai personaggi più svariati; partendo da una ragazza di 15 anni che vuole entrare nel mondo della lirica, ad un gruppo accanito di melomani che si riuniscono in un bar, ad un baritono che ironizza sulla bruttezza delle parole del libretto dell’opera, ma che sottolinea come alla fine dell’aria Di Provenza il mare, il suol scoppino sempre gli applausi. Dunque un omaggio all’opera di Verdi, ma anche una riflessione sulla piacentinità di Verdi. Parallelamente alle vicende di Violetta, scorrono le immagini della città nel presente e nel passato, dalla piazza Cavalli inquadrata al mattino ai filmati amatoriali che raffigurano una gita al Trebbia o un carnevale in lambretta di molti anni fa, accompagnato dal coro Largo al quadrupede sir della festa. Bellocchio riesce a far coesistere in un modo mirabile le vicende dell’opera e gli interventi ora ironici ora malinconici degli amanti della lirica, creando un insieme di grande fascino. La sequenza finale con il montaggio delle varie Violette che cantano dalla ragazza alla vecchia soprano è molto suggestiva e commovente. I titoli di coda scorrono con una soggettiva di qualcuno in macchina che si allontana nella nebbia da Piacenza; si tratta forse del saluto definitivo di Violetta (o di Bellocchio stesso) ad una città e ad un mondo scomparsi per sempre.