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Otello 1986

Franco Zeffirelli

Zeffirelli incontra la penultima opera verdiana e il libretto di Arrigo Boito, basati sull’immortale dramma di William Shakespeare ambientato nella Cipro della fine del XV secolo, qui resa attraverso un set composito che comprende il castello di Barletta, il porto cretese di Heraclion spacciato per quello di Venezia che ha il moro al proprio servizio, e gli interni di Cinecittà. La Cannon degli ineffabili Golan e Globus supporta questa ennesima sfida zeffirelliana all’insegna della magniloquenza presentata in concorso al 39º Festival di Cannes. La restituzione della parabola del designato Comandante di Cipro, la trappola dei sentimenti che gli tende il lucido odio del suo alfiere Jago, che lo guida inesorabilmente verso l’atroce epilogo, non mancò di attirare robuste critiche di artificiosità e fragilità narrativa. Critiche rimandate al mittente dal regista: “Sapevamo che i puristi avrebbero ululato con furore, ma Verdi e Boito si erano comportati con Shakespeare come io avrei dovuto fare con loro: rielaborare il testo poetico e musicale per adattarlo alle regole che governano il cinema, che è una forma d’arte con le sue leggi e le sue diverse possibilità narrative”. A riprova di questo, Zeffirelli aggiunge persino due morti violente assenti dall’opera di Verdi: quella di Emilia, uccisa dal marito Jago da lei denunciato e quello dello stesso traditore ucciso da Otello. Lo scenografo Gianni Quaranta asseconda insieme al direttore della fotografia Ennio Guarnieri la scelta di virare sul barocchismo degli ambienti, popolati di strumenti scientifici e simbologie che si incaricano di magnificare l’epoca rinascimentale e, seguendo i valori cari al regista, la potenza dell’Occidente cristiano. Il maestro Lorin Maazel, sostituisce in corso d’opera nella direzione di coro e orchestra della Scala, Carlos Kleiber, raccomandato da Domingo ma in disaccordo con la dilatazione di certi passaggi e la rinuncia brutale ad altri, imposta dal copione. Il cast, oltre al tenore spagnolo che convinse Zeffirelli a rinunciare a trasporre Tosca per sostituirla col suo cavallo di battaglia e alla collaudata Desdemona della Ricciarelli, conta sulla presenza di attori che vengono doppiati nelle parti cantate, tra i quali il grande attore teatrale Massimo Foschi, Urbano Barberini, giovane volto di pellicole di genere e Remo Remotti, maschera frequente dei film di Nanni Moretti, poeta e pittore.

Regia e sceneggiatura: Franco Zeffirelli, Soggetto: Arrigo Boito da W. Shakespeare, Fotografia: Ennio Guarnieri, Montaggio: Franca Silvi, Peter Taylor, Musiche: Giuseppe Verdi, Scenografia: Franco Zeffirelli, Gianni Quaranta, Costumi: Maurizio Millenotti, Anna Anni, Interpreti: Placido Domingo (Otello), Katia Ricciarelli (Desdemona), Justino Diaz (Jago), Urbano Barberini (Cassio), Petra Malakova (Emilia), Antonio Pierfederici (Il Doge), Remo Remotti (Brabanzio), Sergio Nicolai (Roderigo), Massimo Foschi (Lodovico), Edwin Francis (Montano)
Produzione: Cannon Production Distribuzione: PIC
Origine: Italia, Paesi Bassi, Anno: 1986, Durata: 121’