img

Puccini e la Fanciulla 2008

Paolo Benvenuti

Sinossi - Nel 1908 Giacomo Puccini sta componendo una nuova opera, tratta dal dramma di Belasco The Girl of the Golden West, nella sua villa di Torre del Lago. Proprio dinanzi all’abitazione del musicista emerge dall’acqua, sospesa su palafitte, la “Terrazza Emilio”: un rustico chalet frequentato da pescatori, borghesi e cacciatori di frodo. Dietro il banco, a dispensare vino e sorrisi, c’è Giulia, la bella figliola di Emilio Manfredi, il proprietario. Da qualche tempo il Maestro ha preso a frequentare assiduamente il locale: beve un bicchiere, gioca a scopone, fuma una sigaretta e poi torna, come rigenerato, alla sua musica. Giulia è la cugina di Doria Manfredi, la giovane cameriera di casa Puccini. Un giorno di fine estate, quando i padroni sono assenti, Doria sorprende Fosca, la figliastra del musicista, a letto con il suo amante, il giovane librettista di Puccini, Guelfo Civinini. Da quel momento Fosca, preoccupata che la cameriera riveli quanto ha visto, non cessa di controllare i suoi movimenti. Questa costante attenzione permette a Fosca di cogliere, non vista, inequivocabili cenni d’intesa tra la cameriera e il patrigno. Informata sua madre Elvira della tresca, Fosca le suggerisce di spiare il comportamento dei due. Colto un cenno tra Giacomo e Doria, nel corso di un dopocena, Elvira segue di soppiatto il marito fuori dalla villa. L’uomo, giunto in un canneto lacustre, s’incontra con una giovane; dopo un lungo bacio, i due si appartano nell’ombra. Certa d’aver sorpreso il marito con la cameriera, Elvira, nel buio, fa per scagliarsi sugli amanti ma questi riescono a dileguarsi. Pur non avendo visto la giovane in volto, Elvira non ha dubbi sulla sua identità e l’indomani caccia Doria da casa. Mentre Puccini è totalmente preso dalla composizione della “Fanciulla del West” e usa ogni sotterfugio per coltivare in segreto la relazione con Giulia (modello incarnato della sua Minnie), Elvira, istigata da Fosca, coglie ogni occasione per distruggere invece la reputazione di Doria, spingendo la sua persecuzione fino alle estreme conseguenze. La povera Doria, rea d’aver svolto come “umile ancella” soltanto il ruolo di messaggera d’amore fra il Maestro e la cugina, schiacciata dalle accuse infamanti di Elvira, troverà nel suicidio la sua unica possibilità di riscatto.
br> Credits - Regia Paolo Benvenuti, Con Riccardo J. Moretti, Tania Squillaro, Federica Chezzi, Giovanna Daddi, Dario Marconcini, Debora Mattiello. Progetto musicale e direzione artistica Paola Baroni. Soggetto e sceneggiatura Paola Baroni, Paolo Benvenuti. Fotografia Giovanni Battista Marras. Montaggio Cesar Meneghetti. Scenografia Aldo Buti, Paolo Benvenuti. Costumi Simonetta Leoncini. Produttore Gianpaolo Smiraglia, Paolo Benvenuti. Produzione Arsenali Medicei Cinematografica, con il contributo del Ministero della Cultura, in collaborazione con Fondazione Festival Pucciniano.
Origine Italia, 2008 (riedizione 2024), Durata 84’, Formato DCP 4K - Audio 5.1

Biografia - Paolo Benvenuti nasce a Pisa nel 1946. Già molto giovane si dedica alla pittura. Frequenta l’Istituto d’Arte e il Magistero d’Arte di Firenze, dove si diploma nel 1965. Nel 1968 si avvicina al cinema d’avanguardia e abbandona gradualmente la pittura. Con il documentario Fuori gioco vince il Premio Fedic per il miglior cortometraggio al Festival di Montecatini Terme dello stesso anno. Nel 1971, grazie al suo secondo documentario Del monte pisano scopre la cultura contadina toscana. Promuove così il recupero dei Maggi, una forma di teatro popolare tipica dell’Italia centrale. Il suo mediometraggio Medea - Il Teatro del Maggio di Buti, realizzato nel 1972, viene selezionato per il Film Forum del Festival del Cinema di Berlino nel 1973. Nello stesso anno cura la versione teatrale di Medea, presentata con successo al Festival Internazionale del Teatro di Nancy (Francia), diretto da Jack Lang. Nel 1972 è assistente volontario sul set de L’età di Cosimo dei Medici di Roberto Rossellini. Nel 1974 dirige il suo primo lungometraggio Frammento di cronaca volgare sulla guerra tra Pisa e Firenze del 1494-1509. Dal 1973 al 1975 è aiuto-regista e collaboratore di Jean Marie Straub e Danièle Huillet nel film Moses und Aaron. Nel 1982 fonda a Pisa il Cineclub Arsenale che associa ancora oggi migliaia di soci. Dal 1983 inizia a condurre corsi e seminari di teoria del linguaggio cinematografico presso Istituti italiani e stranieri. Nel 1998 conosce Paola Baroni con la quale avvia una proficua collaborazione artistica che si traduce attivamente nella realizzazione dei suoi ultimi film e che sposerà nel 2002. Dal 2001 al 2008 dirige il progetto “Intolerance“, la scuola di cinema del Comune di Viareggio. Nel 2008 il Festival Internazionale del Cinema di Rotterdam gli dedica una personale dal titolo “Paolo Benvenuti: 40 anni di cinema contro”. La sua filmografia comprende sei lungometraggi 35mm di carattere storico.